Jugoslavia per i giovani dei giorni attuali non dice nulla, forse nemmeno conoscono questo nome ma per chi ha qualche anno in più, i fatti dei primi anni ’90 sono incancellabili dalla memoria: Morte, distruzione, dolore, tutto a seguito della disgregazione della Jugoslavia che da allora non esiste più. Anche Mostar conobbe questo scempio folle.
La nascita di nuovi Stati sovrani
Per decenni la Jugoslavia ha rappresentato un pezzo di Socialismo reale nel cuore dell’Europa, una federazione di più Stati sotto il controllo del Maresciallo Tito e del suo Regime. Con la caduta dell’Impero Sovietico e con la morte di Tito che comunque aveva tenuto coesi i vari Stati si è aperta una nuova tragica pagina di storia.
I vari Stati che componevano la Jugoslavia hanno rivendicato ciascuno la propria indipendenza e si sono aperte lotte sia religiose, essendo presenti diverse etnie, sia territoriali per allargare i confini nazionali. Tutto questo ha portato alla creazione di più Stati indipendenti e un bagno di sangue nei Balcani, appena sull’altra sponda dell’Adriatico.
Molte città hanno conosciuto morte e distruzione, tra le quali Sarajevo e Mostar, una piccola città dell’Erzegovina ma simbolo rappresentante di storia antica.
Cosa è Mostar
Mostar è una città di poco più di 113 mila abitanti il cui nome deriva dallo slavo Most=ponte, cioè città del ponte. Fondata dagli ottomani nel XV secolo, venne poi annessa alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia e nel 1992 fu al centro degli scontri tra due eserciti, quello Croato e quello Serbo che portò bombardamenti pesantissimi sulla città distruggendo case, monumenti, interi pezzi di storia antica.
Il suo celebre ponte conosciuto in tutto il mondo, un simbolo di pace e di serena convivenza tra religioni diverse, venne abbattuto ma poi ricostruito ed inaugurato nel 2004. Per la ricostruzione furono recuperate le antiche pietre che lo costituivano dal fiume sottostante, un’opera difficile e paziente ma ora il ponte della pace è di nuovo al suo posto.
Cosa vedere a Mostar
Il Ponte si trova in tutte le mappe della città, in tutte le immagini e nei cartelli che si trovano in giro per Mostar in cui il Ponte rappresenta il simbolo della città ma c’è molto altro che Mostar offre ai turisti.
Il Quartiere Musulmano
Il fiume Narenta attraversa la città e sulla destra si trova il quartiere musulmano. Questo si presenta con le caratteristiche tipiche di una località turco-ottomana. Le strade sono formate da pietre di fiume e su queste si affacciano le altrettanto tipiche architetture.
Si tratta di case a due piani in cui pietra e legno si fondono a formare le abitazioni. Il piano terra di questi edifici è occupato da attività commerciali, di fatto un Bazar mentre il primo piano funge da abitazione.
In questo quartiere si trovano molti ristoranti che propongono la caratteristica cucina araba sebbene con evidenti influenze slave ed occidentali.
Il Bazar Kuiundziluk
All’interno del quartiere musulmano si trova un antico Bazar dove trovi un po’ di tutto, dai narghilè a prodotti di oreficeria, lampade caratteristiche, oggetti per la casa, cappelli turchi, vasellame, oggetti di pelletteria, ciabatte tipiche e molto altro.
I prezzi sono bassi ed è accettato il pagamento sia con la moneta locale che in Euro o con la Kuna, la moneta Croata. Dal quartiere musulmano arrivi al Ponte di Mostar, lo Stari Most, alto 24 metri e largo 4 per una lunghezza dio 30 metri.
La Moschea del Pascià Koshin-Mehmed
Questa stupenda Moschea, insieme al Ponte, è il simbolo della città di Mostar. Per accedere alla Moschea occorre passare sotto un arco entrando in un cortile nel quale è stato ricavato un piccolo cimitero.
E’ possibile salire sul Minareto previo pagamento di un biglietto dal costo di circa 2,50 €. Dall’alto del Minareto si gode di una veduta eccezionale su tutta la città di Mostar.